Manfredonia non dimenticherà facilmente quello che senza nessuna esagerazione possiamo considerare un grandissimo evento. Sarà un grande concerto, sarà un grande spettacolo. Impossibile resistere al richiamo di quella ‘sigla’, tanto per i puristi, quanto per le nuove generazioni. E’ in arrivo il ciclone “Dire Straits Legends”, Concept Show della celebre band: a maggio ben otto date in Italia per Phil Palmer e soci. Il 10 Maggio al Teatro Comunale Lucio Dalla di Manfredonia, e poi a Bari, Napoli, Roma, Firenze, Mantova, Milano, Padova e Trieste. Fresca novità per la formazione britannica: anche John Illsley, storico bassista e fondatore del gruppo, sarà sul palcoscenico…
Dire Straits Legends
Meno di un anno fa il roboante sold out del Concept Show “Dire Straits Legends”, ora arriva – attesissimo – il tour 2014. Sarà una buona occasione per vedere all’opera un gruppo di musicisti di prim’ordine, capaci di mettere in scena un pregevole mix di eleganza, stile e entertainment allo stato puro. Come detto in apertura, buona nuova, al basso ri-troveremo John Illsley, fondatore dei Dire Straits, storicamente fondamentale non solo per la storia della band, ma per una buona fetta della musica internazionale. Impossibile non citarli tutti: si va dal batterista Steve Ferrone (ha suonato con Eric Clapton, Tom Petty e Duran Duran) a Mel Collins (sassofono), da Danny Cummings (percussioni) agli italianissimi Marco Caviglia (voce e chitarra) e Primiano Di Biase (tastiere). Last but not least, non poteva mancare Phil Palmer – Direttore Artistico del Concept Show- , puro argento vivo alle chitarre.
I Dire Straits sono stati un gruppo rock britannico fondato nel 1977 da Mark Knopfler (voce, chitarra e autore di tutti i brani) insieme al fratello David Knopfler (chitarra), a John Illsley (basso) e a Pick Withers (batteria). Nel corso degli anni, la band conobbe qualche avvicendamento nella formazione, che in tempi diversi vide Alan Clark (tastiere), Hal Lindes (chitarra), Terry Williams (batteria) e Guy Fletcher (tastiere) entrare a far parte del progetto come componenti stabili, affiancati di volta in volta – in base alle varie esigenze interpretative – da alcuni turnisti.
Il gruppo proponeva un rock limpido, costruito intorno agli stilemi del blues rock e contraddistinto da un’ampia gamma di influenze musicali, tra le quali spiccavano elementi country, folk, jazz e rock progressivo. Pur collocandosi in netta controtendenza rispetto ai canoni del periodo, dominato da post-punk, new wave, soft rock e disco music, i Dire Straits si affermarono grazie a sonorità originali e immediatamente riconoscibili, nonché alla loro abilità tecnica come esecutori. Il frontman Mark Knopfler, in particolare, fin dagli esordi è stato considerato un virtuoso della chitarra e un autore di talento.
L’atteggiamento sobrio e modesto, agli antipodi dello stereotipo delle rockstar, e la propensione a rifuggire le luci della ribalta per dedicarsi alla musica senza divagazioni costituivano i tratti peculiari dello spirito che ha sempre animato l’attività del gruppo. In occasione dei primi concerti della band, ad esempio, Mark Knopfler era solito chiedere agli ingegneri del suono di non alzare eccessivamente il volume dei diffusori, in modo tale da permettere al pubblico di conversare liberamente durante lo spettacolo.
Annoverati tra gli esponenti principali del rock britannico, i Dire Straits hanno inciso, escludendo le antologie, nove album – di cui tre dal vivo – che nel complesso contano oltre 120 milioni di copie vendute. Il sodalizio si sciolse di fatto agli inizi degli anni novanta, allorché Mark Knopfler – che insieme a John Illsley era rimasto l’unico componente del quartetto originario– preferì concentrarsi a tempo pieno sulla propria carriera solista e su alcuni progetti alternativi, allontanandosi ulteriormente dal mondo del music business e dalle sue dinamiche.
in questi giorni pero’ tira aria di bufala si fa o non si fa teneteci aggiornati
Non ci posso credere, Complimenti all’organizzatore. Musicisti con la M Maiuscola. Non sò se un evento del genere vada bene per quel Teatro, i posti sono pochi per un Concerto di questa portata.
scusate ho sbagliato ho letto male l’articolo
volevo solo avvisare che gli album sono sei e non nove come sta scritto grazie