Giuseppe Fatone, 15enne di Manfredonia, è morto ieri a seguito di arresto cardiaco durante una manovra medica che stava eseguendo un anestesista per consentirgli di respirare.
Il ragazzino, tetraplegico dalla nascita, era ricoverato dal 17 marzo al Riuniti di Foggia, nella divisione di Pediatria, dove gli era stata diagnosticata una bronco-polmonite, e che rendeva necessario il trasferimento da pediatria alla divisione di Rianimazione.
Secondo la denuncia, raccolta dalla Polizia e presentata dai familiari, intorno alle 23 dello scorso giovedì, il papà di Giuseppe ha chiesto a un’infermiera del reparto di aiutarlo e la stessa avrebbe notato delle difficoltà tanto da richiedere l’intervento di un anestesista da Rianimazione.
Quello che è accaduto tra le 23 e mezzanotte, quando il ragazzo in grande difficoltà respiratoria è deceduto, lo potrà chiarire solo l’autopsia che è stata già disposta dal magistrato Bafundi che ha sequestrato le cartelle cliniche e le relazioni della polizia scientifica.
Il ragazzino – stando alla cartella che ne registra l’anamnesi – era giunto al policlinico foggiano la mattina del 17 marzo per un blocco intestinale dopo un breve periodo di ricovero all’ospedale San Camillo di Manfredonia. I sanitari sipontini ne avevano disposto l’immediato trasferimento a Foggia a causa di una tosse piuttosto persistente.
Nel capoluogo dauno la vittima è stata sottoposta ad accertamenti, nello specifico ad una tac al torace attraverso la quale i medici avevano diagnosticato una broncopolmonite. Subito dopo è stato trasferito in rianimazione dove era rimasto per una settimana. Dalla giornata del 28 marzo – asseriscono i medici del reparto- il giovanissimo tetraplegico era tornato in pediatria con una cannula tracheale.
Le complicanze sono emerse proprio in quel momento: nessuno aveva pensato di riportare il ragazzo in rianimazione proseguendo nelle operazioni di rito. Il ragazzo sarebbe andato incontro prima ad un enfisema polmonare, quindi cutaneo; avrebbe cominciato a gonfiarsi fino a spirare. La morte lo ha raggiunto intorno alla mezzanotte e nel reparto è scoppiato il putiferio. Il papà ha accusato i medici, denunciando l’accaduto. Sul posto sono giunti agenti della polizia che hanno provveduto al sequestro della cartella clinica ora al vaglio del sostituto procuratore di turno che ha disposto ovviamente l’apertura dell’inchiesta e l’autopsia.
Purtroppo tutto ciò non ci riporterà la eccezionale voglia di vivere, la strabiliante simpatia che Giuseppe aveva. Dal primo giorno di scuola, è riuscito a coinvolgerci tutti, docenti e personale scolastico, dirigente dell’ITE Toniolo dove frequentava la classe prima. Io gli ero particolarmente affezionato, non passava giorno che mi diceva, ho studiato, voglio essere interrogato, ed io scherzavo con lui facendogli domande assurde…….ora, dove ti trovi Giuseppe, sicuramente conoscerai tutte le risposte. Un abbraccio.
Il prof che ti scocciava sempre.
Antonio Marinaro