“Le autorità portuali da sopprimere che sono commissariate alla data di entrata in vigore della presente legge, provvedono a confluire in altra autorità portuale non oltre sei mesi dalla medesima data.”
E’ uno dei passaggi della proposta di riforma della legge 84/94 riguardante le Autorità portuali presentata dal PD. E’ una proposta ma contiene molti, se non tutti, i principali e fondamentali riferimenti a lungo e vivacemente dibattuti dai vari addetti ai lavori, per riorganizzare un settore quanto mai vitale per l’economia italiana, ma scaduto in un ginepraio di contraddizioni che ne hanno minato alla base funzionalità e operatività. Basti pensare che ben otto delle 24 Autority sono commissariate e che la gran parte delle stesse, sono rette da presidenti o commissari che non hanno le necessarie e prescritte competenze specifiche, come hanno rilevato alcune sentenze della Magistratura. Una situazione caotica che arriva al paradosso di quella di Manfredonia ove ci sono addirittura due commissari che non sono serviti a dare una qualche qualificazione e tanto meno una spinta operativa all’articolato sistema portuale locale.
La riforma che dovrà essere emanata si auspica nel più breve tempo possibile (il ministro Lupi si era impegnato a farlo entro la fine dello scorso anno) dovrà dunque provvedere a dare corso all’esigenza di “razionalizzazione e migliore impiego delle autorità portuali, aggiornandone le funzioni attraverso la possibilità di integrarsi tra loro e con altri soggetti operanti nella filiera logistica, oltreché la semplificazione dei rapporti tra le diverse amministrazioni operanti nei porti e lungo la catena logistica”.
Una razionalizzazione che deve tener conto dei vincoli imposti dalla Rete transeuropea dei trasporti TEN-T e dunque delle esigenze emerse dal mercato reale dei trasposti marittimi. In questo contesto naturalmente vanno fatti salvi i criteri di contenimento della spesa pubblica e del contenimento dei costi delle stesse Autority. Il quadro di riferimento – evidenzia la proposta – deve essere quello della realizzazione di sistemi logistici in via di principio comprensivi di più porti. Il punto di partenza è pertanto la riduzione del numero delle Autority e la conseguente creazione di una rete integrata dell’offerta di trasporti marittimi da realizzarsi d’intesa con le Regioni dei territori di riferimento e le competenti autorità portuali delle quali è previsto l’accorpamento.
Un progetto esposto qualche tempio fa prevedeva otto accorpamenti coordinati da una super Autorità portuale regionale. Quella della Puglia comprendeva l’accorpamento delle Autorità di Brindisi, Taranto, Bari e Manfredonia. Una naturale e ovvia ancorchè razionale riunione di porti affacciati sullo stesso mare e dotati ciascuna di una propria specificità prevalente. Fare sistema vorrebbe dire potenziare le rispettive offerte operative con i vantaggi che ne deriverebbero.
Un esperimento simile venne tentato e quasi realizzato alcuni anni orsono allorquando venne ipotizzata la creazione dell’Autorità portuale del Levante che metteva in sistema i porti di Bari, Manfredonia, Barletta e Monopoli. Un accorpamento ante litteram fallito per la ostinata opposizione della parte che aveva patrocinato l’istituzione atipica dell’Autorità portuale di Manfredonia che riuscì a prevalere nei ricorsi incrociati alla Magistratura.
Una vittoria di Pirro dal momento che il porto di Manfredonia è andato sempre più regredendo facendo registrare i peggiori minimi storici dei traffici. Una situazione deficitaria che potrebbe pesare non poco, anzi potrebbe risultare determinante, nel momento di stabilire condizioni che dovranno sovrintendere l’accorpamento che dovrà avvenire previo accordi fra le Autority interessate e nel caso ciò non avvenisse, eventualità molto concreta per Manfredonia dato l’isolamento dei commissari portuali locali, provvederà direttamente il Ministro.
Ad ogni buon conto la macchina riformatrice è avviata: l’auspicio è che proceda speditamente e nel modo più razionale e oggettivo possibile. I recuperi da effettuare sono tanti e fondamentali.
Michele Apollonio
Al 5* paragrafo si parla di accorpamento in funzione della propria specificitá dei traffici……
caro Sig. Aapollonio quel che scrive é una mistificazione della realtá….infatti il porto di Bari ha sottratto una parte del traffico containers sottraendolo al porto di Taranto….alla faccia della specificitá.
Spero che con la costruzione della nuova Stazione marittima, il Porto di Taranto acquisisca un pó di navi da crociera sottraendole al Porto di Bari, pareggiando i conti.
Distinti saluti.
Pasquale Cippone
Agente Marittimo