“Abbiamo l’esigenza anche di valutare il rischio sanitario, e lo dobbiamo fare alla luce di sistemi, diciamo, innovativi rispetto al passato, cioè non possiamo utilizzare il sistema del professor Maltoni, che si è limitato ad uno studio statistico dei tumori per un determinato periodo. Noi abbiamo bisogno di dati statistici ma anche di analisi di quei dati. Non mi voglio soffermare molto sulle questioni, e abbiamo affidato questo compito all’Università di Pisa, la stessa Università che si sta occupando del caso di Taranto. La professoressa Vigotti con la quale abbiamo continui incontri, ha definito un piano operativo per fare questo screening, che ci deve dire cosa è accaduto dal ’94 ad oggi, pur rilevando che lo studio Sentieri qualche elemento, diciamo, di preoccupazione su alcuni tumori, indicativi, ce li dà. Questo studio, che sarà condotto dall’Università di Pisa dalla dottoressa Vigotti, ha la necessità però, e non può essere condotto solo da noi, perché qui non è che uno si vuole scaricare le responsabilità, noi abbiamo bisogno di dati che riguardano…diciamo, i dati anagrafici, quindi abbiamo bisogno sopratutto di dati sanitari che riguardano l’ASL. Noi rispetto ai dati sanitari abbiamo chiesto informazioni all’ASL, ho sentito il dottor Carella qualche giorno fa che mi ha riferito che rispetto al questionario abbiamo fatto una griglia di dati e abbiamo chiesto all’ASL quali dati aveva e quali dati non è in possesso, proprio perché con la professoressa Vigotti serve capire poi insieme su che cosa bisogna lavorare. E lo studio ha due obiettivi, capire cosa è successo dal ’94 ad oggi e capirlo tenendo conto che c’è un quartiere della città che ha avuto influenze particolari, che è quello di Monticchio, dove lì dovremmo capire di più cosa è accaduto. Lo studio tratta anche, diciamo, il rischio sanitario, a cosa siamo sottoposti oggi. Che cosa è accaduto a seguito di quell’inquinamento e che cosa sta accadendo oggi sulla popolazione residente? Ad esempio, mi viene da dire, che c’è ad esempio analisi della mortalità e morbosità per quartiere; analisi della mortalità e morbosità infantile, quindi la ricaduta anche sui bambini. Ci sono una serie di dati che vengono elencati. E’ evidente, questo lo dico alla fine ma è giusto dirlo, che questo studio costa ed è molto probabile che dovremmo utilizzare quei famosi soldi che abbiamo deciso di ottenere per rinunciare all’azione civile nei confronti di Syndial per fare questa attività, un’attività che però a questa città serve, perché qualora dovessimo riscontare che all’esito di questi esami ci sono stati danni per la popolazione, la pubblica amministrazione deve procedere a mettere sotto accusa Syndial, Eni per disastro ambientale”. Questa la conclusione del sindaco Riccardi, in risposta all’interrogazione del consigliere Pd Giovanni Ognissanti, sulla situazione di bonifica dei terreni dell’Ex Enichem ed l’eventuale presenza di dati relativi all’insorgenza di gravi malattie dovute alla presenza di quel sito.
Graziano Sciannandrone
E’ un problema serio sul quale non ci si può permettere di scherzare. Lo sappiano tutti: cittadini e amministratori. Occorre agire in simbiosi al fine di ottenere la sanificazione dell’intera Area nonché tutti i dati relativi alla situazione epidemiologica – tumorale. Senza allarmismi ma anche senza tranquillità. Bene ha fatto il Consigliere Ognissanti a ricordare la questione e bene ha fatto il Sindaco nel porre la Sua attenzione su questo serio e drammatico problema. E’ interesse di tutti sapere cosa è successo e cosa succede intorno a noi!!!! Bisogna che il tutto avvenga in modo trasparente e che la popolazione venga puntualmente informata sull’andamento dei lavori nonché sulla acquisizione dei dati di interesse collettivo. Signor Sindaco, se fosse necessario, potrebbe rivolgersi direttamente ai suoi Cittadini che, sono certo, le risponderanno positivamente. Attenzione, sempre.