Giovedì 21 Novembre 2024

Costruire un clima di convivenza civile

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Parla l’assessore Paolo Cascavilla

L’increscioso episodio di violenza ai danni dell’assessore alle politiche sociali del Comune di Manfredonia, Paolo Cascavilla, ha aperto una serie di riflessioni sull’episodio in sé e per sé, ma soprattutto sul ruolo e la funzione dei servizi sociali.

Il ricevimento del pubblico – spiega l’assessore Cascavilla – è una attività complessa. Gli assistenti sociali che debbono che dedicano quotidianamente le loro energie a tale compito, lo fanno con passione e professionalità. E’ un lavoro delicato in cui occorre capacità di ascolto, sensibilità nell’individuare i bisogni, attenzione nel mettere in atto strategie di aiuto senza ridurre il tutto ad una questione economica”.

Le persone che si rivolgono ai Servizi sociali fanno parte di quella moltitudine sociale in difficoltà: non chiedono solo contributi monetari, ma anche percorsi di inserimento dei figli, recupero scolastico, assistenza domiciliare, possibilità di lavorio, integrazione sociale e così via discorrendo. E non sempre il confronto e facile, pacifico, e con esito positivo. Come appunto quello di venerdì scorso che ci racconta lo stesso assessore Cascavilla.

Venerdì mattina – descrive – ho incontrato nell’atrio della sede dei Servizi sociali, due persone. Uno inserito in un percorso di inclusione socio-lavorativa che prevede il beneficio di misure alternative alla detenzione (Piano di lavoro Regione Puglia), e l’altro che chiedeva, così come aveva fatto già un paio di volte prima, di avere anch’egli la stessa opportunità. Gli ho spiegato che attualmente non era possibile accontentarlo perché tutti i posti erano occupati e che appena possibile si sarebbe verificata la possibilità di aprire lo stesso percorso. Per tutta risposta l’uomo, con fare minaccioso, mi ha ripetuto più volte “mi devi dare i soldi e basta”, accompagnando la richiesta con un pugno alla testa”.

L’intervento di alcune persone presenti ha evitato il peggio. Un brutto e preoccupante episodio esecrato unanimemente dalla società civile. Una condanna che naturalmente non può bastare, anzi non affronta il problema sempre più diffuso dell’indigenza e della fragilità di sempre crescenti schiere di cittadini. L’assessore Cascavilla che ha impresso ai Servizi sociali comunali una svolta fondamentale con l’organizzazione di numerosi servizi assistenziali che coprono gran parte dei bisogni fin qui espressi dalla popolazione, non nasconde le sue preoccupazioni.

La concessione dei contributi economici – avviene – secondo regole determinate ed è la prima volta, credo, che vengono usate modalità violente di natura estorsiva. Una modalità che non è stata mai presa in considerazione e mai verranno prese in esame forme di natura aggressiva, anche solo verbali. Non so se è vero quello che dicono in molti che cioè le relazioni e le modalità di rapporti negli uffici pubblici e non solo, si vanno deteriorando, assumendo forme poco rispettose se non proprio aggressive. Guardando la città dall’angolo dei Servizi sociali – annota – devo dire che al di là di alcune eccezioni, le persone che vivono situazioni di grande sofferenza mantengono sempre un comportamento corretto, e di grande rispetto”.

Non si può fare, come è giusto che sia, di ogni erba un fascio. Nei tanti messaggi di solidarietà che ha ricevuto l’assessore Cascavilla, si è fatto riferimento alle misure che si dovrebbero attuare per far fronte alla violenza.

Il problema – sostiene Cascavilla – non è risolvibile aumentando le pene o incrementando la presenza e la visibilità delle forze dell’ordine e dunque adottare politiche di rigore nei confronti del degrado, della prepotenza, dell’arroganza. Si tratta invece di costruire fin dalle scuole dell’infanzia un clima di convivenza, di rispetto, di senso civico. È poi sempre utile la condanna pubblica, gli sguardi che mostrano sdegno per ogni azione scorretta, il rifiuto di ogni complicità. E’ la gente che protegge la gente. Il mio invito è pertanto quello di attivare concrete riflessioni sulla necessità di operare interventi mirati all’inclusione attiva di persone svantaggiate”.

Michele Apollonio

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