“Bisognerebbe ricordare alla gente che cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla. E’ importante la bellezza, da quella scende giù tutto il resto”. Le parole pronunciate da Luigi Lo Cascio, Peppino Impastato nel film cult I Cento Passi, inaugurano la terza edizione di Cantiere 8 Marzo per la città futura e condensano quasi quattro ore di lab nell’inedita e affascinante location della Chiesa di San Benedetto a Manfredonia.
“La nostra Grande Bellezza”, il tema scelto nell’anno dell’orgoglio italiano per l’Oscar a Sorrentino, ha offerto una lettura originale in materia di cultura dei diritti, ambiente, pari opportunità nella diversità, legalità, democrazia, lavoro e conoscenza. Attraverso la parola, le idee, le immagini, la musica, gli artisti e gli ospiti, espressione del mondo istituzionale, sindacale e della rappresentanza di genere, hanno fornito uno spaccato generazionale e di competenze, di impegno diversificato a favore della tutela della bellezza, intesa come patrimonio.
In apertura, i saluti di Rosa Cicolella, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia: “Rifiutavo l’idea di un 8 marzo immobilizzato nelle sue 24 ore. Tre anni fa mi appassionò subito l’idea del Cantiere di Rita Rungetti, perché contiene in sé il concetto del costruire. E oggi possiamo dire che è una scommessa vinta”. Attorno all’evento, quest’anno posticipato di quattro giorni rispetto alla Giornata Internazionale della Donna per la coincidenza con i festeggiamenti del Carnevale, dopo la passata edizione, è nata l’Associazione di Promozione Sociale Cantiere 8 Marzo, attiva tutto l’anno e non solo a Manfredonia.
L’eco stridente del voto alla Camera sulle quote rosa arriva fino a Manfredonia: ” La parità tra uomini e donne che la Costituzione sancisce in quello stesso luogo è stata sfregiata” ha commentato Rosa Cicolella.
Incantevoli scorci di Monte San’Angelo, l’Architello di San Felice a Vieste e le immagini del Gargano hanno dimostrato, nell’esposizione della paesaggista Chiara De Luca, come il paesaggio possa generare benessere, in contrapposizione a quelle periferie troppo spesso degradate e disordinate che procurano disagio. Da qui la necessità di progettare città sostenibili dal punto di vista ambientale, e ragionare sul recupero e la riqualificazione, soprattutto del tratto identitario.
“Che senso ha il vostro costruire, dunque? Qual è il fine di una città in costruzione se non una città? Dov’è il piano che seguite, il progetto?”: Tecla, la città continuamente in costruzione di Italo Calvino, nella trasposizione della performer Giorgia Dutti “Ecco il progetto, dicono..” diventa sinuosa, illuminata e poi spenta, in una danza che rievoca la laboriosità di un cantiere perenne. Una chitarra classica accompagna l’arte della fotografa e regista Annamaria Salvatore e la sua PhotoDigital Exhibition “L’essenza della bellezza”. Ambientalismo e cultura animano, invece, l’intervento di Franco Salcuni, direttore di FestambienteSud: “Siamo noi che dobbiamo salvare la bellezza e non la bellezza che salverà il mondo. Dobbiamo esaltare la diversità: amare la diversità biologica e culturale può assicurare la stabilità degli ecosistemi naturali e di tipo culturale”. Propone un viaggio dall’Inferno al Paradiso l’autrice Teodora Mastrototaro che legge “L’Ottava Santità”, la donna e la poesia. L’avvocato penalista Innocenza Starace racconta storie di donne che non sono state uccise, ma che hanno ucciso. Sue assistite che hanno commesso crimini tremendi ma nelle quali ha percepito una bellezza dettata dalla particolare umanità della donna, che la spinge a dire perfino che il carcere è bello, perché consente un percorso di rieducazione.
Filomena Trizio, segretaria generale della CGIL di Foggia pensa soprattutto “alle giovani generazioni e alle condizioni delle donne relegate in tassi infimi di occupazione, con un lavoro spesso non dignitoso, non remunerativo, non conforme alle loro aspirazioni. Lesioni fondamentali del concetto di bellezza inteso come vivere, quanto lo è, ancor più, l’angoscia sul dopo, sul futuro”. Ma nulla ancora è perduto, la sindacalista indica la strada per cambiare rotta:”Basta rimettere mano alle storture, alle ingiustizie. Ricominciare a costruire il percorso della bellezza cui ciascuno di noi ha diritto, in modo particolare i ragazzi ai quali rischiamo di averlo sottratto”.
“La Regione Puglia è bella”: esordisce l’Assessore regionale al Welfare e Politiche della Salute Elena Gentile che racconta la Puglia Sociale e passa in rassegna gli interventi a tutela delle donne e dei più deboli: “Abbiamo cercato di rendere più bella e più felice la vita della nostra Regione. Penso agli interventi sul tema dell’inclusione delle persone con diversabilità. Significa riconoscere la bellezza di un progetto di vita che magari non sta dentro i canoni estetici ma che esprime molto di più”. Era bello anche il messaggio di 30mila firme a sostegno della legge di iniziativa popolare sulla parità di genere in Consiglio Regionale “fatte evaporare perché si è ripetuto il rito brutto di uomini che hanno deciso di votare segretamente”. Ma con quegli stessi strumenti di partecipazione, anche attraverso la rete creata allora, è nato il disegno di legge contro la violenza.
In prima fila Posto Occupato, la campagna nazionale contro il femminicidio, partita l’anno scorso dalla Sicilia, con una seduta del banco riservata alle vittime, le donne che non possono esserci più perché un uomo le ha ammazzate.
Finale in bellezza con HER che stravolge il suo repertorio e lo adatta all’atmosfera di cristallo in cui si muove dietro due leggii. L’artista, talvolta dissacrante, questa volta si imbatte in un percorso musicale-poetico “sacro”. Perché, se nella storia della musica c’è tanto amore non corrisposto, paradossalmente, c’è qualcosa di mistico nella disperazione del non essere amati, nella mancanza dell’amore. Struggenti le note dedicate ad una quindicenne morta per amore. Brividi per gli omaggi a Lucio Dalla, sceglie “Henna”, e a Matteo Salvatore.
Alla conduzione, insieme al giovanissimo Felice Sblendorio, l’ideatrice dell’evento, Rita Rungetti, Presidente di C8M. “La bellezza – ha detto – a volte è il risultato del caos”. E Cantiere 8 Marzo cerca di offrire il proprio contributo per rimettere ordine, facendo aggregazione intorno ai messaggi culturali e sociali, talvolta impegnativi e sempre di prospettiva, e costruire un domani inclusivo, a partire dalle donne.