Domenica 22 Dicembre 2024

'Il Centro di Pescara': Il patto d’argilla tra Panzone ed il sindaco Riccardi. Esami venduti a zero euro. Le telefonate e gli incontri

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Dal sito il centro.it di Pescara, stralci di intercettazioni ambientali con protagonista il professore Panzone, nell’ambito dell’inchiesta per la compravendita degli esami nell’Ateneo pescarese. Indagine che vede coinvolto tra gli altri il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi e l’imprenditore foggiano Michele D’Alba.

Per Panzone, attualmente ai domiciliari, le accuse sono di falso e corruzione. Per il sindaco di Manfredonia, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, le accuse sono di peculato e corruzione.

Scienze manageriali, il primo cittadino di Manfredonia non pagò i soldi promessi. Panzone al telefono: «Da me prende l’impossibile gratis e poi si comporta così…»

Il patto d’argilla che Luigi Panzone, prof universitario con il culto dei soldi, stringe con Angelo Riccardi, sindaco di Manfredonia impegnato a imboccare scorciatoie nel proprio corso di studi, rivela la propria fragilità al momento di regolare i conti.

Per il prof associato di Tecniche bancarie della D’Annunzio, da mercoledì scorso ai domiciliari per falso e corruzione, la beffa è di non avere incassato nulla dei 50 mila euro promessi dal primo cittadino pugliese in cambio degli esami venduti a Scienze manageriali.

Panzone aveva ottenuto dal sindaco l’impegno a versare un finanziamento per l’acquisto della casa dove viveva la famiglia del docente, messa all’asta e già aggiudicata. L’accordo, formalizzato in due scritture private non firmate però da entrambe le parti e sequestrate dalla Digos sia nell’abitazione di Panzone sia in quella di Riccardi, prevedeva l’impegno di Riccardi a comprare l’immobile anticipandone il prezzo per poi cederlo entro i successivi 18 mesi alla convivente del prof, ricevendo in cambio dal docente la restituzione di 350 mila euro attraverso il pagamento delle rate del mutuo ipotecario sottoscritto dal sindaco.

A Panzone, protestato con le banche, i 50 mila euro iniziali servono per bloccare l’immobile all’atto del preliminare. Ed è quella la cifra sulla quale viene stretto l’accordo tra il prof che ha necessità di contanti e il sindaco che vuole passare gli esami rapidamente e con facilità (ne risultano 5 in 15 giorni nel giugno 2012). Un patto che si rivela d’argilla. Eppure, Panzone, nelle telefonate intercettate dalla Digos, rassicura più volte la sua convivente parlando di Riccardi.

Dice il prof: «Volevo dirti che Angelo mi ha detto: “Grazie molto per quello che fai per me”. E’ una persona che ha la spina dorsale molto dritta, eh!». Eloquente il commento del gip Luca De Ninis: «Paradossale – rimarchevolmente significativo della sua negativa personalità – appare il senso morale dell’imputato che emerge da tale conversazione, con l’impiego di una metafora di sapore beffardamente “etico” (la schiena dritta), divenuta quasi un luogo comune».

Ma quando Riccardi, ottenuto il superamento degli esami, decide di non tenere fede alla promessa di finanziamento, si scatena l’ira di Panzone. Una serie di telefonate e di messaggi intercettati documentano da una parte le forti pressioni esercitate dal prof per indurre il sindaco a onorare l’impegno assunto, dall’altra l’esistenza, secondo il gip, del pactum sceleris tra corrotto e corruttore: «Perché non è un comportamento da tenere davanti a una situazione così grave», esclama Panzone parlando con la compagna, «Da me prende l’impossibile gratis e poi si comporta così…questa volta, per lui è la morte, è la morte».

Dopo le insistenze del docente, i due si incontrano a Manfredonia e il sindaco rinnova la promessa di un finanziamento di 50 mila euro, giustificando le difficoltà con il fatto di avere il conto cointestato con la moglie, che era però contraria all’operazione. E infatti i 50 mila euro promessi, di fatto, non arrivano mai.

Per il codice non cambia nulla: il reato di corruzione si perfeziona con la corresponsione al pubblico ufficiale di denaro o oltra utilità (la cosiddetta dazione) o con l’accettazione da parte sua della relativa promessa. Come nel caso di Panzone.

Fonte: Gian Paolo Coppola 

www.ilcentro.gelocal.it

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Commenti

  • una persona che rappresenta l’istituzione locale e viene investita da un’inchiesta giudiziaria, dovrebbe essere quanto meno sospesa dal suo incarico, fino a quando non si farà luce sulla questione. Angelo caro…prima che il popolo ti butti giù dalla torre, abbi un pò di dignità cristiana, dimettiti, noi non ci dimenticheremo della tua Buona amministrazione e di quello che hai fatto per questa città.

    ernesto 10/03/2014 15:32 Rispondi
  • A chi aspetta a rassegnare le dimissioni?

    Boh 10/03/2014 13:58 Rispondi
  • Inaudito, certo quello che viene riportato e’ davvero grave. Allora o Riccardi si dimette oppure pubblicasse OGGI STESSO una denuncia per FALSO a quello che il giornale ha pubblicato. Altro che innocente fino a prova contraria, qui e’ chiarissimo un comportamento che e’ degno di qualcuno TOTALMENTE avvezzo ad una ideologia di disprezzo delle regole.

    Cittaino 10/03/2014 12:48 Rispondi
  • COS’ALTRO SERVE PERCHE’ UN MINIMO DI COSCIENZA INDUCA UNA PERSONA A DIMETTERSI???? MI CHIEDO COME POSSA ANCORA PRESENTARSI IN GIRO.
    …………..

    Doniano 10/03/2014 12:45 Rispondi
  • E intanto l ospedale era in tilt e la città moriva
    … Senza parole

    Giuseppe 10/03/2014 11:27 Rispondi
  • Che vergogna, si dimettesse subito

    Lucio 10/03/2014 11:26 Rispondi

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