Interpellanza comunale del consigliere, Cosimo Titta, circa la richiesta d’interventi concreti per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’abusivismo commerciale.
Titta interpella il Sindaco di Manfredonia e gli Assessori competenti (con delega alla sicurezza, alla polizia municipale e alle attività produttive) al fine di sapere: le ragioni per le quali non si è finora posto efficacemente rimedio al diffuso e grave fenomeno dell’abusivismo commerciale; di chi sono le responsabilità per i mancati concreti interventi che l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto compiere, anche in collaborazione con gli altri organi istituzionali (Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto ecc.), per assicurare una migliore e più concreta azione di prevenzione e contrasto all’abusivismo commerciale, nonché per assicurare la promozione di ogni ulteriore iniziativa e/o attività a tal fine rivolta; che cosa si intende fare per prevenire e reprimere efficacemente il fenomeno dell’abusivismo commerciale, sia al fine di porre rimedio alle preoccupazioni dei cittadini per ciò che attiene alla loro sicurezza e al decoro urbano, sia per consentire, in particolare nei mercati comunali, ai commercianti di lavorare con serenità, senza la concorrenza sleale di chi non paga le tasse e non rispetta autorizzazioni e permessi, e mette a rischio, per di più, la sicurezza e la salute dei consumatori.
Inoltre, ai sensi del vigente Regolamento comunale chiede di “svolgere la presente interpellanza nella prima seduta consiliare utile. Si fa osservare, inoltre, che nel caso in cui l’odierno interpellante non dovesse dichiararsi soddisfatto della risposta ricevuta, provvederà a presentare sullo stesso argomento una proposta concreta di deliberazione (mozione) che sarà posta all’esame, discussione e approvazione da parte del Consiglio Comunale di Manfredonia”.
L’interpellanza ribadisce da parte di Titta, “che durante la campagna elettorale del 2010, il Sindaco Angelo Riccardi e, con lui, le forze politiche della coalizione che lo sostenevano s’impegnavano “in una politica complessiva di lotta alla sopraffazione e all’abusivismo di ogni tipo”; che, oggi, a distanza di ben quattro anni da quei proclami, l’abusivismo, in particolare quello commerciale, è, a Manfredonia, un fenomeno ancora fortemente presente e gravemente dannoso non solo per le piccole e oneste attività, ma anche per i consumatori, per il decoro e la sicurezza della Città. L’abusivismo commerciale è, dunque, un fenomeno ancora tutto da contrastare, fonte di guadagno per gli operatori commerciali irregolari e penalizzante non solo per chi emette scontrini fiscali e paga regolarmente le tasse, ma anche per chi acquista prodotti non controllati e potenzialmente nocivi; tale fenomeno, infatti, è causa d’allarme sociale sia tra gli operatori commerciali regolari, che sono esasperati per una situazione insostenibile di commercio abusivo e illegale in costante incremento nel nostro paese, sia tra i cittadini di Manfredonia, poiché pone seri problemi di tutela sotto vari profili”.
“Innanzitutto, tale forma di attività illegale favorisce – come già detto – anche l’evasione fiscale, in quanto non viene rilasciato alcuno scontrino o ricevuta al cosiddetto “cliente”, con evidente evasione degli oneri tributari dovuti da ogni cittadino, e che, nel contempo, la correlata mancata dichiarazione dei redditi comporta il consolidarsi di una concorrenza sleale nei confronti del mercato legale, provocando la cessazione di molte attività commerciali, con conseguente riduzione dei posti di lavoro e decrescita dell’occupazione e, per contro, un aumento del lavoro nero; inoltre, l’abusivismo commerciale, in quanto tale, contravviene a quei principi introdotti nell’ordinamento, anche dalla legislazione comunitaria, posti a tutela dei consumatori, come le informazioni sui prodotti e sugli alimenti in commercio, l’etichettatura, la sicurezza dei materiali e delle sostanze impiegate nella produzione per la loro certificazione di non nocività per la salute dei cittadini; il fenomeno dell’abusivismo commerciale suscita non poche preoccupazioni anche sotto il profilo della sicurezza e del decoro urbano, in quanto si riflette sull’ordine sociale e la civile convivenza.
Invero, l’indebita occupazione di suolo pubblico, effettuata per il commercio abusivo, genera diverse problematiche sotto il profilo della circolazione stradale, sia veicolare che pedonale: essa produce, laddove insista sul marciapiede, una considerevole riduzione degli spazi per il transito dei pedoni, procurando disagio soprattutto a quelle categorie di soggetti con patologie di deambulazione, ai non vedenti e a chi spinge carrozzine o passeggini con neonati, costringendoli spesso a pericolosi transiti sulla sede stradale destinata alla circolazione dei veicoli; tali forme improprie di utilizzo del suolo pubblico, senza alcuna concessione e senza il pagamento della relativa tassa, si acuiscono maggiormente in concomitanza di particolari eventi o manifestazioni, su vie e piazze di particolare pregio commerciale, ovvero su strade a viabilità intensa anche del centro urbano; peraltro, si ritiene doveroso sottolineare che il proliferare delle attività di “abusivismo commerciale” si riscontra anche in aree sottoposte a vincoli di particolare natura, molto appetibili perché intercettano cospicui flussi di consumatori, con conseguenti facili guadagni, come, ad esempio, accade all’interno delle aree mercatali cittadine.
Proprio da un gruppo di esercenti regolarmente dediti al commercio al dettaglio all’interno di una di queste aree (in particolare dell’area mercatale comunale di via Santa Restituta), che è pervenuta, al sottoscritto Consigliere Comunale, la denuncia circa la scarsità e l’insufficienza, fino ad oggi, degli interventi operati da parte del nostro Comune per prevenire e contrastare, in maniera concreta ed efficace, il crescente aumento del fenomeno dell’abusivismo commerciale; i commercianti (che pagano puntualmente le varie tasse statali e comunali fra cui quella relativa all’occupazione del suolo pubblico), in particolare coloro che vendono gli stessi prodotti proposti in vendita dai commercianti irregolari, lamentano di essere seriamente danneggiati da questa attività abusiva e illegale che si protrae da lungo tempo senza che le autorità competenti pongano un rimedio incisivo e definitivo a siffatto fenomeno; gli esercenti non riescono a capire perché il commercio regolare, già in crisi per la recessione economica, non venga adeguatamente protetto e appaia, anzi, abbandonato a se stesso, messo in assurda concorrenza con un commercio illegale svolto da venditori abusivi, che sono ormai diventati così tanti da far sembrare persino lecita, in alcune aree dell’abitato cittadino, la loro presenza agli occhi dei cittadini-consumatori, che, ignari della loro irregolarità, finiscono per acquistare tranquillamente anche da questi abusivi.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere Comunale, manifesta preoccupazione per la diffusione e la gravità del fenomeno dell’abusivismo commerciale e per il suo dannoso protrarsi, ed esprime rammarico per la “leggerezza” con cui tale fenomeno è stato finora trattato e per la scarsità degli interventi svolti per la sua prevenzione e repressione, soprattutto da parte dell’Amministrazione comunale.
come si fa a far parlare uno che non ha mai fatto un giorno di lavoro….e vive grazie ad una concessione demaniale centennale, che a mio giudizio andrebbe rivista, perchè ci hanno stancato quei stabilimenti balneari tutti diroccati……vorrei vederlo senza quel lido se non stava anche lui a vendere i pesci per la strada…..almeno quei ragazzi anche se abusivi sanno cosa vuol dire la parola lavoro al contrario suo……e pensare che questo è consigliere comunale, pensate un pò in mano a chi stiamo….che tristezza….!!!