Che lo sviluppo urbanistico di Manfredonia così come organizzato in comparti dal PRG andasse rivisto e corretto, quanto meno aggiornato tenendo conto delle incongruenze emerse nel corso delle prime realizzazioni, è cosa sotto gli occhi anche dei profani. Il Piano regolatore vigente denuncia tutte le incoerenze accumulate nei tribolati venti anni occorsi per vararlo. Concepito negli Anni ottanta, approvato a fine Anni novanta e attuato dopo il 2000, lo strumento di programmazione urbanistica redatto da Ricchetti ma via via stravolto in tanti suoi aspetti, si presenta già vecchio, con una idea di città fatta di comparti monofunzionali, con le residenze da una parte e i servizi dall’altra. I comparti CA contro i CB. Una città squilibrata, a compartimenti stagna, con palazzine isolate votate all’incomunicabilità, priva di quegli spazi comuni in cui si sviluppano i rapporti umani, si radica la socializzazione.
Una situazione che reclamava opportune rettifiche non più procrastinabili. L’Amministrazione comunale del sindaco Riccardi resasi conto di tante anomalie, è corsa ai ripari per modificare il modificabile, raddrizzare un percorso che si era perso in mille rivoli senza costrutto. Doverosa una riflessione ponderata co
con le strutture tecniche guidate dall’assessore alla pianificazione urbanistica e assetto del territorio, l’architetto Matteo Clemente, un esperto della progettazione degli spazi chiamato ad assumere la responsabilità dell’assessorato. L’obiettivo è stato quello di pensare ad uno scenario urbano più rispondente alle esigenze della popolazione, un profilo della città più conforme alla realtà che si va prospettando. Un ragionamento che si vuole allargare ai cittadini per una condivisione partecipata delle scelte che si andranno a fare. E’ questa la finalità dell’incontro, il primo peraltro di una serie numerosa, fissato per mercoledì 26 prossimo con inizio alle 18 all’Auditorium dei Celestini. Una opportunità per stabilire e sviluppare un dialogo aperto, un confronto costruttivo per arrivare ad una sintesi condivisa dei problemi in discussine.
L’indirizzo base è quello di una coerente ricucitura dei tessuti urbani attraverso la rimodulazione dei comparti CB e delle aree adiacenti alla città consolidata, secondo uno schema ad anello e una strategia di rigenerazione urbana, che affondi le radici nel recupero del centro storico e nello sviluppo del waterfront.
“Oggi l’idea di città – spiega l’assessore Matteo Clemente – è cambiata anche a seguito della evidente crisi economica. Molte città europee, stanno attuando politiche sostenibili, che puntano al recupero e del patrimonio edilizio esistente, alla rigenerazione urbana, alla ricucitura dei tessuti, limitando le nuove espansioni e il consumo di suolo. Le strategie progettuali sono quelle della città compatta, del mix bilanciato tra residenze e servizi, con un’alta qualità dello spazio pubblico, come luogo di partecipazione e di inclusione sociale”.
Da qui la necessità di una nuova idea di città. “Oggi il mondo è cambiato”, annota Clemente.”I temi nuovi dell’urbanistica – esemplifica l’assessore – sono quelli del non-consumo di suolo, della sostenibilità degli interventi, della rigenerazione urbana, del rilancio di nuove centralità nelle periferie urbane, del recupero delle identità locali. In questo momento storico, come non mai, ci vuole una visione più consapevole del futuro e dunque il coraggio di cambiare quelle regole che risultano sbagliate. Significativi quanto eclatanti esempi ci vengono da molte città europee che hanno fatto ricorse a politiche sostenibili, che puntano al recupero del patrimonio edilizio esistente, alla rigenerazione urbana, limitando le nuove espansioni”.
Naturalmente ci sono delle idee e delle proposte sulle quali c’è stato un confronto con la Regione, l’Autorità di bacino e altri organi di governo del territorio. Idee e proposte che saranno poste al vaglio dei cittadini.
Michele Apollonio
Esimio giornalista Apollonio, perché non fa un bell’articolo sulle lottizzazioni non ultimate, incomplete delle opere di urbanizzazioni così diffusamente presenti nel territorio/periferie di Manfredonia.
Dia un contributo di luce e chiarezza su tali misfatti che oggi pone lo stesso problema nei vari/nuovi comparti…. cambiano il nome ma il risultato è sempre lo stesso… è come dire il “LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO”…..