Nella serata di ieri, personale del Commissariato P.S. di Manfredonia, a conclusione di un’operazione di Polizia disposta per la prevenzione e la repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti, ha tratto in arresto Cotrufo Michele e Troiano Rosina, coniugi ultrasettantenni, perché resisi responsabili in concorso dei reati di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso dell’operazione è stata sequestrata sostanza stupefacente del tipo eroina, quantificata complessivamente in oltre settanta grammi, una parte suddivisa in 42 dosi, già pronte per il successivo spaccio a tossicodipendenti sipontini, la restante parte in due pietre solide allo stato puro; nel corso dell’operazione si sequestrava altresì tutto l’occorrente per il confezionamento e lo spaccio, la somma di euro settecento circa, suddivisa in banconote di vario taglio, ed un telefono cellulare ancora imballato ricevuto quale compenso per la cessione di una dose ad un noto tossicodipendente locale.
Il personale operante, nel corso di attività investigativa, finalizzata al contrasto dell’attività di spaccio in città, acclarava che l’attività di spaccio di eroina, posta in essere dall’intera famiglia Cotrufo abitante nel quartiere Croce di Manfredonia, si era di recente intensificata, tanto che l’abitazione era divenuta un vero supermarket della droga; in particolare si accertava che gli ultrasettantenni Cotrufo Michele e sua moglie Troiano Rosina si erano particolarmente organizzati, utilizzando per lo spaccio al dettaglio un preciso modus operandi.
Più in dettaglio, appena il tossicodipendente suonava al campanello del portone di casa, gli anziani, alternandosi nel compito, si affacciavano sul balcone della loro abitazione e, controllato che non vi fossero forze di Polizia, lo facevano salire riscuotendo il compenso dell’eroina (spesso non in soldi ma oggetti di valore e di dubbia provenienza); talvolta consegnavano la droga direttamente all’acquirente all’interno della casa, ma più di sovente la cessione avveniva mediante il lancio della dose da una finestra che si affaccia su una via laterale, posta in luogo molto più riservato, al fine di eludere eventuali interventi della Polizia che, nel caso in cui avesse fermato il compratore davanti alla casa, nulla avrebbe trovato.
Nel tardo pomeriggio di ieri una volante, che si trovava nei pressi dell’abitazione dei due anziani coniugi, notato un noto pregiudicato locale, tossicodipendente, che camminava con in mano un telefono cellulare, ancora imballato, intuiva che si stava recando presso i Cotrufo e di conseguenza allertava personale della Squadra di Polizia Giudiziaria che immediatamente effettuava un servizio di appostamento nei pressi dell’abitazione.
Il personale aveva modo di notare distintamente l’accaduto: il tossicodipendente, avvicinatosi al campanello della famiglia Cotrufo, lo suonava e poco dopo sul balcone si affacciava l’anziano Cotrufo Michele, con il quale scambiava qualche parola fino a quando lo spacciatore non dava l’okay per l’apertura della casa-fortino alla moglie Troiano Rosina; l’acquirente saliva in casa e vi restava qualche attimo. Si decideva pertanto d intervenire a poca distanza, bloccando l’acquirente, mentre il restante personale si precipitava nell’abitazione al fine di evitare che i due scaltri spacciatori potessero disfarsi di ciò che illecitamente ancora detenevano.
Nella circostanza l’acquirente tentava di eludere il controllo ingoiando la sostanza stupefacente appena acquistata, trincerandosi, anche in sede di successiva contestazione dell’illecito amministrativo per l’uso di sostanza stupefacente, dietro un assoluto silenzio, evidentemente temendo per future ritorsioni anche se, presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Camillo de Lellis di Manfredonia, ivi accompagnato al fine di scongiurare malori successivi all’ingestione di sostanza stupefacente, egli dichiarava di aver ingerito eroina, come si evinceva dal referto da lui sottoscritto.
La perquisizione personale a suo carico dava esito negativo per il rinvenimento di droga, permetteva però di rinvenire uno scontrino di acquisto, presso un noto esercizio commerciale di telefonia, del telefonino successivamente rinvenuto a casa degli spacciatori.
La perquisizione presso l’abitazione dei Cotrufo ad opera dei poliziotti che vi avevano fatto irruzione consentiva il rinvenimento di sostanza stupefacente che la donna celava in una tasca dell’abito e che, durante l’intervento, cercava di sottrarre ai poliziotti gettandola dalla finestra. Per sua sfortuna sotto la finestra si trovava uno dei poliziotti che si vedeva piovere addosso le dosi gettate. Subito dopo la donna si portava nel soggiorno ove prelevava due grossi pezzi di eroina in pietra purissima, tentando di lanciarli da un’altra finestra, venendo però bloccata dagli operanti. Si rinvenivano ulteriori dosi di eroina già confezionate e pronte per la cessione sul davanzale della finestra utilizzata per lo spaccio. Nel corso della perquisizione domiciliare, effettuata con l’ausilio di unità cinofila della Guardi di Finanza di Manfredonia, si rinveniva altresì tutto l’occorrente per l’attività di spaccio e la somma di euro settecento circa, suddivisa in banconote di vario taglio, evidente provento dell’illecita attività delinquenziale.
Si rinveniva e sottoponeva altresì a sequestro il telefono cellulare ceduto poco prima dal tossicodipendente.
I due coniugi venivano tratti in arresto per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, dopo le formalità di rito, su disposizione del Pubblico Ministero, Dr.ssa Rosa Pensa, venivano sottoposti agli arresti domiciliari presso la loro abitazione, a disposizione dell’A.G. competente.