Antonio Tarantino, con “Cara Medea” e” Piccola Antigone”, riporta i miti nella nostra storia recente , nei sobborghi di città degradate o distrutte dalla guerra. Il risultato è un viaggio in quella modernità che ci abita, ci lacera e ci pone tante domande, una per tutte: l’altro. Le protagoniste di queste storie vomitano parole feroci e banali per sfuggire, spesso, al dolore di un vivere quotidiano che le stringe in una morsa inesorabile e le paralizza. In “Cara Medea”, la protagonista è un’ex deportata, rinchiusa in un lager dopo aver ucciso i figli, che percorre un’Europa post bellica per raggiungere il suo Giasone a Pola.
“Piccola Antigone” è la storia di una prostituta che incontra un cliente che si svelerà essere poi Edipo, suo padre. Con leggerezza e ironia riesce a coinvolgere lo spettatore in temi di grande impegno sociale. “Teresa Ludovico spiazza il suo pubblico e si mostra sorprendente nell’immergersi in due figure che riesce palpabilmente ad amare. Con lei un perfetto Vito Carbonara in uno spettacolo esemplare per accuratezza e ricchezza registica, segnato dalle meravigliose e discrete luci di Vincent Longuemare” (N. Viesti).
Atti unici di Antonio Tarantino, lo spettacolo “Piccola Antigone e cara Medea” è una produzione Teatro Kismet Opera e vede in scena Teresa Ludovico e Vito Carbonara; spazio e luci Vincent Longuemare. La regia è curata da Teresa Ludovico. La Stagione di Prosa “Cogli la prima” è promossa dal Comune di Manfredonia, dal Teatro Pubblico Pugliese e dalla compagnia Bottega degli Apocrifi, all’interno del progetto di Residenza Teatri Abitati_PO FESR 2007/13 Asse IV Azione 4.3.2.