Eccezionale evento per il Gruppo Archeo Speleologico “Città di Manfredonia” che, dopo tanto peregrinare, ha trovato una sede degna di tale nome. Una vera e propria grotta risalente ai primi dell’800, per lungo tempo utilizzata come stalla e poi deposito. Opportunamente restaurata e adattata alle esigenze delle attività d’istituto, a cura e spese dei componenti il consiglio direttivo, la nuova sede, ubicata in Via del Seminario, 24, è stata inaugurata il 25 gennaio scorso, producendo nel numeroso pubblico affluito per l’occasione, grande stupore per il luogo e la particolare cura con cui è stato allestito.
In uno squarcio dove è ben visibile la roccia, la ricostruzione fedele di uno spaccato della realtà neolitica con manichini indossanti indumenti risalenti a 4.500 anni a.C. In un altro si può osservare una scena della conciatura delle pelli. Nella grande sala, invece, lungo le pareti, il socio Vito Prencipe, con dovizia di particolari e l’utilizzo di tecniche e materiale terroso di diverso colore, miscelato con oli e grassi animali, ha riprodotto scene presenti nelle grotte di Lascaux, nel sud-est della Francia risalenti al periodo neolitico (17.500 anni a.C). Altra interessante peculiarità, la esposizione di svariate ceramiche di epoca dauna realizzate dall’artista dott.ssa Angela Quitadamo e una nutrita raccolta di fossili, pietre dure, cristalli, raccolta personale del presidente del sodalizio Gino Coppolecchia.
Breve, ma intenso il ringraziamento che, per l’occasione, lo stesso ha indirizzato, anche a nome dei soci, “a tutti gli amici e sostenitori che in questi mesi hanno contribuito alla realizzazione di questo primo grande obiettivo. La sede sociale rappresenta un importante punto di partenza per costruire tutti insieme un percorso fatto di progetti e iniziative”.
Numerose le attività che il sodalizio ha in animo di realizzare nell’immediato futuro attraverso la nuova struttura in collaborazione con il Museo di Antropologia di Genova e la collaborazione dell’Istituto di Antropologia sperimentale (IAS) di Genova, attraverso mostre, simposi, lezioni di speleologia, favorendo incontri nelle scuole al fine di avvicinare i ragazzi a questo mondo fantastico, la speleologia e ad ogni sua manifestazione.
Dall’esplorazione alla conoscenza e salvaguardia delle grotte e delle aree carsiche, oltre che all’individuazione e alla ricognizione di superficie, con metodi non intrusivi, di aree riconducibili alle culture umane del passato, attraverso lo studio dei paesaggi antichi, la raccolta e catalogazione informatizzata dei dati, per la fruizione e valorizzazione degli stessi. Un progetto molto ambizioso che richiede impegno, collaborazione e tanto sostegno, in primis, da parte delle istituzioni e dell’intera comunità, se vogliamo veramente valorizzare l’immenso patrimonio culturale che le viscere della nostra meravigliosa terra custodisce.
Matteo di Sabato