“Parleremo per la prima volta di ‘Europa’ in occasione delle elezioni europee di maggio visto che, in molte altre circostanze, il voto e’ stato influenzato più dalle questioni nazionali che da quelle europee. La prossima legislatura dovrà essere percepita dai cittadini come ‘costituente’, volta ad avviare un processo di riforma dell’Unione in senso federale e democratico, con il pieno coinvolgimento dei parlamenti nazionali. E l’integrazione politica in senso federale sara’ uno dei pilastri del semestre di Presidenza dell’Unione che l’Italia assumerà nella seconda meta’ del 2014”. Lo ha detto il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera, Michele Bordo del Pd, durante la riunione dei presidenti Cosac (Conferenza degli Organi specializzati in Affari Comunitari) in corso a Atene.
“Sono preoccupato per l’esito delle elezioni di maggio – ha detto Bordo – c’e’ un sentimento antieuropeo che rischia di indebolire quanto fatto finora per costruire l’Ue. E la responsabilita’ di questo difficile rapporto tra cittadini e Unione e’ anche dell’Europa. Spesso, in questi anni, le decisioni sono state imposte, non costruite attraverso la partecipazione. In alcuni Paesi del Sud Europa, per via dell’austerita’, i problemi sociali sono sempre piu’ gravi e i tassi di disoccupazione insostenibili. Per non demolire il progetto europeo bisogna concedere ai Paesi il tempo per fare le riforme e, se i Paesi le fanno, pur con enormi sacrifici, come per esempio e’ stato per l’Italia, ha senso anche chiudere un occhio ed essere più flessibili rispetto a quanto previsto dal Patto di stabilita’”.
Per Bordo “La ‘parlamentarizzazione’ della ’Ue e’ fondamentale per riavvicinare l’Europa ai cittadini, purche’ proceda secondo un approccio cooperativo e non competitivo tra Parlamento europeo e parlamenti nazionali”. Per superare la fase critica “occorre aprire una fase nuova della costruzione europea che, superando i nazionalismi e le esigenze di politica interna dei singoli stati membri, abbia come obiettivo il completamento dell’unione economica e soprattutto la realizzazione di un’unione politica”.
“Solo un’unione dotata di un governo economico, di un’autonoma capacità fiscale, di una reale politica estera, e di politiche comuni efficaci negli altri settore chiave può rispondere alle aspettative dei nostri cittadini e giocare un ruolo a livello globale” ha concluso Bordo.
Bordo il sud ha la disoccupazione al 28% come la Grecia e non parliamo di corruzione debiti dei comuni proncince e regioni e COMUNI e una sanità e istruzione penosa…