«La Giustizia Italiana ha fatto il suo corso. Mi aspettavo qualche anno in più di reclusione per Leonardo Salvemini che conosceva mio fratello e con cui era stato anche in vacanza». Parole che pesano come macigni quelle di Antonio di Bari, fratello di Matteo, l’uomo ucciso da “Giannella&C” nel corso di una rapina avvenuta all’interno del box il sei novembre del 2012. «Le condanne sono pesanti, io spero però confido nella Giustizia Divina, quella che dall’alto vede tutto. Sono partito ieri sera dal nord Italia dove lavoro. Ho affrontato un lungo viaggio solo per vederli in faccia. Ma non posso chiamarli belve perchè belve è una parola troppo buona per quelle persone che stamattina stavano dietro le sbarre».
Tatiana Bellizzi
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gettate le chiavi……
Ergastolo con tortura continua!
Quello che gli attende è vivere dietro le sbarre…. come le belve feroci da cui hanno tratto il loro stile vita.
Dopo l’arrivo della giustizia umana si resta in attesa della giustizia eterna che nulla lascia incompiuto.
UNICA PUNIZIONE AMMISSIBILE LA PENA DI MORTE PER QUESTI DEMONI.