Giovedì 14 Novembre 2024

Caratù (MeC): Chi di politica vive (bene) e chi di politica muore a Manfredonia

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Dopo le annunciate, recenti nomine ,che hanno fatto scalpore, la gente si chiede, ma tra noi a Manfredonia c’è chi vive di sola politica? Ovviamente la risposta è si!
Questa risposta può sembrare demagogica, populista, disfattista, sfascista, ingenerosa, allarmista ecc. ecc. Proviamo a dare a questa domanda una risposta chiara, netta e senza equivoci; preciso che l’intento è solo conoscitivo ed informativo, senza preconcetti e pregiudizi per le persone e per le cariche da esse ricoperte.
Il compito della politica non è quello di produrre reddito, bensì quello di redistribuirlo, con equità e buon senso. In questa Italia, pare che la politica non solo non crei ricchezza, ma di quella prodotta, se ne accaparra una buona parte, usandola per autoalimentarsi e per mantenere e perpetrare il suo consenso. Ostacolando di fatto le condizioni per lo sviluppo della ricchezza generale, assorbendo risorse che dovrebbero essere utilizzate per il benessere comune, impoverendo chi ne avrebbe bisogno o diritto.
Da una recente indagine della U.I.L., pubblicata a fine anno, è emerso
che in Italia circa 1.500.000 (unmilionecinquecentomila) persone vivono di sola politica, pari al 5% della forza lavoro. Il costo complessivo è di circa 23.000.000.000 (ventitremiliardi) di euro. Se pensiamo che la cifra rappresenta l’abolizione dell’i.m.u. prima casa per circa 8 anni e per tutti gli italiani, ci rendiamo conto della sua enormità, che da sola rappresenta l’ 1.5% del p.i.l. nazionale. Dall’analisi dei dati emerge che, le sole pubbliche amministrazioni hanno 545.000 (cinquecentoquarantacinquemila) consulenti. Tutto questo apparato, determina direttamente ed indirettamente circa il 23% del consenso elettorale. Un partito grande come il P.D. o P.D.L. o 5 Stelle! E’ del tutto evidente che il problema è serio e di difficile soluzione, che costa ad ogni cittadino, compreso neonati, anziani, ammalati, disoccupati, nullatenenti, 757 euro a persona. La domanda rimane sempre la stessa, la riprendiamo:
“a Manfredonia quanti ne sono e chi sono”?
Alla prima domanda, possiamo solo dare una risposta quasi precisa, partendo da dati nazionali, riparametrandola alla popolazione manfredoniana, alla seconda preferisco che il lettore rifletta sui dati e tragga le sue conclusioni e convinzioni.
Adeguiamo i dati nazionali alla popolazione di Manfredonia

Formula
1.500.000 : 60.000.000 = X : 56.239
Chi vive di sola politica: popolaz. italiana = X : abitanti di Manfredonia.

Ovviamente l’incognita X è Manfredonia, risulta circa 1.500 persone.

La cifra è globale e comprende sia il dato nazionale, sia regionale, sia provinciale e comunale. Però, un’idea chiara la rende ed è inequivocabile. I sindaci e i consiglieri (magari troppi) fanno parte del costo della democrazia elettiva e quindi legittimati da un consenso popolare, essenziali per il funzionamento della democrazia dell’alternanza. E gli altri? E qui ci sbizzarriamo nella denominazione e nella remunerazione degli stessi: consulenti dei politici, consulenti dei dirigenti, amministratori di società partecipate che a loro volta hanno dei consulenti e dei dirigenti, che a loro volta hanno consulenti.
Revisori, certificatori, controllori in genere che sono nominati dalle partecipate che dovrebbero a loro volta controllare.
Consorzi, revisori, consulenti, ecc. e poi abbiamo i commissari, che dovrebbero essere per breve tempo, ma spesso la storia ci dice che cosi non è. Ovviamente ci sono i sub commissari, dirigenti, consulenti, organi di controllo. Le s.p.a. o s.r.l. di proprietà di enti pubblici, o misti con i loro amministratori, controllori, consulenti ecc. dulcis in fundo le autorità, nazionali e locali. Presidenti, vicepresidenti, consulenti, dirigenti, ecc. ecc. Poi ci sono i commissari liquidatori di enti liquidati da oltre 10 anni che non liquidano niente se non le loro succulente parcelle. Questi spesso gestiscono patrimoni considerevoli. E poi ci sono gli enti sovra comunali con i loro presidenti o commissari, vicepresidenti o vicecommissari, direttori e consulenti vari. Guardiamoci intorno e sicuramente scopriremo gli ipotetici 1.500 baciati dalla fortuna a Manfredonia. Molto spesso nella stessa famiglia i super fortunati sono più di uno, o addirittura cumulano più incarichi. E poi ci sono i fortunatissimi che cumulano più incarichi rasentando l’incompatibilità trovandosi spesso nel ruolo di controllori e controllato. Ma quanto guadagnano? È molto difficile quantificarlo, perché spesso queste società a capitale pubblico quando perdono, perdono solo soldi pubblici (sempre), mentre la gestione delle stesse è sempre di tipo privatistico, quindi con dati aggregati, che impediscono analisi e quantificazioni. Qualche importo possiamo dirlo: un commissario porta a casa da 150.000 euro a 180.000 ed un vece circa 80.000, rimborsi spese a parte, dati rilevati da notizie di stampa, ma facilmente verificabili. Un amministratore di piccola municipalizzata viene remunerato con all’incirca 50.000 euro di compenso, un direttore o dirigente dai 160.000 ai 190.000 euro, contributi previdenziali e spese a parte. Un revisore circa 20.000 euro, rimborsi e spese a parte.
I consulenti portano a casa le cifre più disparate; ci sono quelle una tantum e quelle quasi decennali o ventennali e quì le cifre variano mediamente tra 20/30/40/50 mila euro, se non di più. Basta leggere le determine di liquidazione online dei compensi.
Per gli altri compensi è molto più complicato recuperare gli importi ma non è impossibile. Poi ci sono i super baciati dalla fortuna che magari, avendo uno studio associato anche familiare, riescono ad avere consulenze ed incarichi con compensi da cumulare, e che negli anni si rinnovano tacitamente.
Mi fermo qui perché, l’attuale momento di difficoltà delle famiglie, consiglierebbe prudenza. Eppure la politica serve, la burocrazia serve, ma serve la buona politica e la buona burocrazia, intesi come volàno di crescita per tutti, e non piccoli centri di potere che ostacolano lo sviluppo per mantenere piccole baronie. La buona politica, la buona burocrazia deve essere adeguatamente retribuita, limitata nel tempo, e non a vita, e quando cambia la classe politica deve cambiare la dirigenza come nelle democrazie anglosassoni.
Sempre la stessa indagine dice che già immediatamente possiamo risparmiare la metà, (se lo dice la u.i.l. che ben conosce l’apparato, ci dobbiamo credere). Poi ci sono le proposte che non devono essere demagogiche, ma funzionali allo sviluppo. A Manfredonia potremmo fare tantissimo, a prescindere dalla riduzione degli assessori, mai applicata, anzi abbiamo a Manfredonia i consiglieri delegati. Ridurre le commissioni consiliari: meno commissioni, meno componenti, meno riunioni, meno segretari, ecc. Tutto questo, non a scapito della funzionalità ma certamente ne migliorerebbe l’efficienza. Poi nelle municipalizzate c’è bisogno di un direttore ed di un amministratore unico? Oggi anche nelle multinazionali la stessa persona ricopre l’incarico di amministratore e direttore generale, perché da noi no?
Risparmieremmo circa 150.000 euro l’anno. Sarebbe oltretutto più funzionale perché la stessa persona risponderebbe al sindaco per la gestione globale, sia politica che amministrativa, funzione che potrebbe essere anche accorpata a quella del massimo dirigente amministrativo, risparmiando molto di più. Così potremmo andare avanti, ma non è lo spirito di questa riflessione. Sicuramente sarà motivo ed argomento cruciale delle prossime elezioni comunali. Il cittadino non può più accollarsi sacrifici per sprechi ed inefficienze altrui. Perché ogni euro dissipato, produce 10 volte ingiustizie e ricadute sociali negative.

A cura di Giovanni Caratù (Moderati e Centristi)

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Commenti

  • Commenti e tanti bla bla bla,ma tanto non cambierà mai niente ne a livello locale né nazionale. Ognuno prima di prendere la poltrona promette riduzione di tasse,riduzione di burocrazia e quant’altro,ma poi è sempre la stessa storia da qualunque sponda stai soprattutto a Manfredonia dove non sappiamo difendere le nostre ragioni e i nostri diritti.Speriamo che davvero la prossima tornata elettorale riesca a cambiare qualcosa ma ne dubito fortemente poiché per raccogliere voti ed avere la poltrona fanno di tutto e siamo anche noi che ci lasciamo imbrogliare….

    Manfredonia 23/01/2014 12:43 Rispondi
  • I manfredoniani sono n popolo misto, menefreghisti, ignoranti, lecchini, politicanti, faccendieri, consulenti e brava gente,ma questi ultimi sono proprio pochi.

    anto 22/01/2014 23:54 Rispondi
  • Purtroppo i politici che a Manfredonia vivono bene di politica non riusciranno manco a capire questa riflessione. Se mi sbaglio mi piacerebbe leggere i loro commenti ma sicuramente resterò deluso. L’arroganza del silenzio è frutto dell’ignoranza.

    Doniano 22/01/2014 19:50 Rispondi
  • a manfredonia è tutta una casta per questi politici che non fanno niente per il paese.che sdegno leggendo questo articolo da manfredoniano.bravo a chi l ha scritto questo articolo queste cose bisogna dirle visto che è realtà.

    cittadino 22/01/2014 17:55 Rispondi

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