“Che dobbiamo mobilitarci perché questo obbrobrio, questo attacco al progresso, portato dalla finta economia che minaccia il nostro mare, è solo l’ultima delle follie. Dobbiamo salvaguardare la nostra incolumità, dobbiamo difendere la nostra dignità, la nostra cultura. Questa scelta sbagliata, quasi inspiegabile deve essere corretta. Con sistemi civili dobbiamo convincere a cambiare quello che sembra una catastrofe. Cerchiamo di pensare alla difesa del mare che non è solo locale, ma è la difesa di tutto l’Adriatico. Quello che sta succedendo è demenziale, tra le tante cose assurde legate alla nostra terra…
Ma la terra gli fu portata via, (lui) fu scaraventato in un palazzo, in un fosso, non ricordo bene, poi fu una storia di catene, bastonate e chirurgia sperimentale. Com’è profondo il mare, com’è profondo il mare…
Intanto un mistico, forse un aviatore, inventò la commozione e rimise d’accordo tutti, i belli con i brutti, con qualche danno per i brutti che si videro consegnare un pezzo di specchio, così da potersi guardare. Com’è profondo il mare…
Frattanto i pesci, dai quali discendiamo tutti, assistettero curiosi al dramma collettivo di questo mondo che a loro indubbiamente doveva sembrar cattivo e cominciarono a pensare, nel loro grande mare, com’è profondo il mare…
È chiaro che il pensiero dà fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce, anzi è un pesce e come un pesce è difficile da bloccare, perchè lo protegge il mare. Com’è profondo il mare…
Certo chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche, ma il pensiero come l’oceano non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare, così stanno bruciando il mare, così stanno uccidendo il mare, così stanno umiliando il mare, così stanno piegando il mare”.
Ti piacciono queste belle frasi, che dedico a te ed agli attenti lettori di questa rubrica, quale augurio per il nuovo anno? Sono contento se ti piacciono, malgrado non siano farina del mio sacco. Sono tutte frasi uscite dalla bocca e dal cuore di Lucio Dalla, grande cantante, piccolo di statura ma di enorme levatura morale, proprio perché egli è diventato nel tempo, con le canzoni e le sue battaglie, un vero e proprio argine a tutela della nostra terra e dell’intero Adriatico. Ora che ci ha lasciati, restano le sue canzoni a spingere la battaglia in difesa dell’ambiente e della vita del nostro bel Mare.
Cordiali saluti.
Italo Magno
italo@italomagno.com
Che pensa il sindaco di Manfredonia del pensiero di Lucio Dalla, difensore del mostro mare, lui che vuole coprire il nostro golfo con quattro aree recintate di pale eoliche?