Oggi è il quinto giorno in cui la signora Lucia con sua sorella che tiene in braccio la figliuola di appena quattro mesi continuano a presiedere il banchetto della raccolta firme per una giusta causa: “Salviamo il nostro Ospedale”. Il P.O. San Camillo de Lellis dal 2011 vive sotto la scure delle legge nazionali e regionali sulla contrazione della spesa sanitaria. Negli anni passati il management dell’Asl di Foggia non ha provveduto ad implementare e migliorare i servizi negli Ospedali della Capitanata, adagiandosi sugli allori. In questi ultimi anni in cui la crisi economica ha attanagliato vari settori dell’economia locale (industria, pesca, turismo, agricoltura) inclusi i servizi socio-assistenziali, gli Ospedali come quello di Manfredonia si trovano impreparati. Pensiamo alla chiusura del Punto Nascita perché non raggiungeva i 500 parti annui (2013) diventati 1000 nel 2014. Oltre al problema dei numeri c’è quello dell’inadeguatezza dei servizi. Infatti il reparto di ostetricia-ginecologia non riusciva a fronteggiare le criticità tanto che i parti prematuri e altre problematiche venivano dirottate alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Anche il reparto di pediatria ha sempre sofferto l’incompletezza del servizio perché non è mai stata implementata un’adeguata neonatologia. Allora di chi è la colpa?
Lucia e sua sorella manifestano il loro dissenso contro questo “sistema subdolo” e semplicemente con la loro tenacia e forza d’animo continuano a stare in Piazza del Popolo per raccogliere i consensi della cittadinanza che finalmente si fa carico dei problemi comunitari. La sig.ra Lucia sostiene che “non bisogna piegarsi di fronte a leggi che considerano le persone come semplici dati statistici; i bambini non sono numeri e certamente lo diventeranno quando le donne di Manfredonia e quelle provenienti dalle zone del Gargano saranno costrette a rivolgersi ai due grandi poli ospedalieri di Foggia e di San Giovanni Rotondo che saranno oberati dall’ingente richiesta di assistenza delle partorienti”. Lucia continua rivolgendosi al terzo settore locale “occorre un sostegno decisivo di tutti e sopratutto di quello delle associazioni di volontariato che grazie alla loro organizzazione e al loro apparato possono contribuire a convogliare più efficacemente i risultati raggiunti verso i decisori istituzionali e politici”.
Auspichiamo che gli sforzi di Lucia e degli oltre quattromila manfredoniani possano contribuire ad un cambiamento globale, la storia ci insegna che quando il popolo si mobilita anche le leggi possono subire variazioni.
Grazia Amoruso
A QUESTO SUCCESSO DI RACCOLTA FIRME DI TANTE CITTADINE E CITTADINI DI MANFREDONIA E ZONE LIMITROFE,OCCORRE URGENTEMENTE ORGANIZZARE CON LA COLLABORAZIONE DI TUTTE LE FORZE IN CAMPO CHE DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE HANNO A CUORE LA SALVAGUARDIA DEL NOSTRO OSPEDALE CIVILE E METTO AL PRIMO POSTO ANCHE LA NOSTRA AMATA E DEVOTA CURIA ARCIVESCOVILE…IN QUANTO PRIMA DI CURARE LE ANIME CHE DEDICHIAMO IN GINOCCHIO E CON PREGHIERE AL NOSTRO DIO…OCCORRE CURARE IL CORPO MALATO E SOFFERENTE DEI FIGLI DI DIO E SE CI TOLGONO L’OSPEDALE O UNA PARTE DI ESSO,NON PUO’ ESISTERE GIUSTIZIA SU’ QUESTA TERRA !!!!!
E POI,VORREMMO VEDERE TUTTI I DIPENDENTI DEL COMUNE E CON A CAPO IL PRIMO CITTADINO( COME SEMPRE ) E TUTTI I SUOI ASSESSORI E CONSIGLIERI COMUNALI E PER FINIRE ….L’ULTIMA APPELLO E’ RIVOLTO COME SEMPRE ALLA POPOLAZIONE MANFREDONIANA,CHE NON FACCIA MANCARE LA PROPRIA DISPERAZIONE E LA PROPRIA E RAGIONEVOLE RABBIA !!!!!!!!!!!!
il gargano è stato abbandonato da tutti…grazie all’asl-fg…a ricordo a tutti che l’asl è provinciale e non regionale ( lo ricordo perchè molti criticano la regione-giusto-ma la asl non ha trattato le diverse zone di competenza in modo differente )…grazie agli amici dell’asl foggiana, quindi—
PS. Foggia è a 40 km da Manfredonia … dite alla Gentile che se ci succede qualcosa non abbiamo l’ aereo per raggiungere la cittadina di foggia.
scusate ma quella tra parentesi era una domanda…scusate e buona giornata