Ci risiamo. I predoni del rame hanno colpito ancora. Ormai è uno stillicidio continuo e indiscriminato ai danni di tutto quanto è rame. In particolare i cavi degli impianti elettrici. Nelle campagne come nell’abitato e nelle aree industriali. Come quella di Coppa del vento che ospita un consistente nucleo di attività produttive. L’incursione dei predoni è avvenuta domenica 29 dicembre scorso. Hanno fatto man bassa dei cavi della rete elettrica di servizio alla D46 lasciando al buio l’intera zona e dunque immobilizzando tutte le fabbriche colà allocate. Non è purtroppo la prima volta. Ed ogni volta l’impianto è stato ripristinato istallando nuovi cavi. Che sono stati asportati al giro successivo. E così via fino a quest’ultimo episodio. Che si è rivelato più grave degli altri perché coinciso con le festività natalizie. Una circostanza che non ha consentito all’Enel di intervenire opportunamente per riattivare la corrente elettrica. I danni prodotti alle imprese sono ingentissimi. Anche perché è caduta anche la linea telefonica e dunque neutralizzato internet.
“Un disiastro”, lamenta Romeo Di Tullo uno degli imprenditori di quell’area che parla anche a nome dei colleghi che hanno dovuto fermare le rispettive attività. “Non è possibile che a tutt’oggi, e siamo all’undici di gennaio, non sia stato possibile intervenire per ristabilire le linea elettrica e telefonica e consentirci di riprendere il lavoro. Abbiamo interessato – rivela – le autorità competenti, ma non è successo nulla. La situazione è critica e potrebbe aggravarsi. L’Enel ci ha infatti detto di non avere scorte in magazzino e la Telecom nonostante precisi impegni contrattuali, tace. Di questo passo non so come si potrà andare avanti. E poi ci danno addosso perché chiudiamo qui e andiamo a lavorare altrove”.
La rampogna di Di Tutto investe anche il nuovo porto turistico. “Sono mesi – lamenta – che si attende che Enel e Telecom vengano a collegare il porto alla rete elettrica e alla rete telefonica. Ogni commento è superfluo, i fatti parlano da sé”.
Non c’è che dire: le incongruenze e le carenze di Manfredonia sono un esempio emblematico di come vanno le cose in questa parte di sud. La situazione è ancor più deprimente se si considera che questo territorio ha risorse autoctone – dal porto, all’artigianato, al turismo, alla stessa industria – che se opportunamente valorizzate potrebbero dare uno slancio di grande respiro non solo all’economia. Il fatto è che avviene più spesso che ad un passo in avanti corrispondono due passi indietro.
Tornando all’area industriale di Coppa del vento, va detto che è incompleta in più parti dei servizi occorrenti per via della fretta con la quale venne messa su in coincidenza dell’attuazione delle iniziative finanziate col Contratto d’area. Una incompletezza che sta per essere corretta e sistemata. Come noto il sindaco Angelo Riccardi si è adoperato per recuperare i fondi del Contratto d’area economizzati e soprattutto ripresi da quelle imprese che non li avevano utilizzati. Sono circa 42 milioni di euro (ai quali se ne potrebbero aggiungere altri) la maggior parte dei quali sono da destinare alla realizzazione di quelle infrastrutture mancanti o non completate nella aree industriali. I progetti relativi dovranno essere presentati entro marzo prossimo.
“Potranno essere effettuati quegli interventi – annota il sindaco Riccardi – che saneranno quelle situazioni che oggi creano oggettivamente non poche difficoltà. Più che un correre ai ripari si tratta di completare opere già previste e che consentiranno agli operatori di svolgere il proprio lavoro con tranquillità. Certo, poi arrivano gli imprevisti come quello scellerato del furto dei cavi elettrici che manda in tilt l’intero sistema. Quel che è accaduto, in particolare i ritardi perduranti degli interventi da parte, in questo caso, di Enel e Telecom, è sconcertante. Per quel che di mia competenza ho già avanzato gli opportuni passi per risolvere questa emergenza”.
Michele Apollonio
PARDON….POTREI CAPIRE E FARMENE UNA RAGIONE SE FOSSE IL PRIMO CASO DI FURTO DI RAME NEL NOSTRO TERRITORIO,MA SICCOME E L’ENNESIMO CASO DI FURTO E DI DISSERVIZIO PROVOCATO DA TALE FURTO…EBBENE ,ALLORA VUOL DIRE CHE SIAMO TUTTI SCEMI E CRETINI E CHE CI PIACE FARCI DERUBARE ….SIAMO TALMENTE MASOCHISTI CHE NESSUNO MUOVE UN DITO PER COMBATTERE TALI ATTI CRIMINALI…DELLA SERIE…CHE ME NE FREGA TANTO NON RUBONO IN CASA MIA…..E INTANTO NOI TUTTI ONESTI CITTADINI PAGHIAMO SEMPRE !!!!!!!!
L’addetto stampa del Sindaco scrive “Quel che è accaduto, in particolare i ritardi perduranti degli interventi da parte, in questo caso, di Enel e Telecom, è sconcertante. Per quel che di mia competenza ho già avanzato gli opportuni passi per risolvere questa emergenza”. Sì, solo che omette poi di dire quali “opportuni passi sono stati avanzati”.
MA CI HAI PRESO PER SCEMI CHE CI BEVIAMO TUTTO CIO’ CHE DICI O FAI SCRIVERE…
CENSURATO
Censurato perchè? Nicola Calabrese, che è stato il primo a sensibilizzare la stampa su questo argomento (vedi Gazzetta del Mezzogirono di ieri) non è suo cugino?! Chiedeteglielo prima di censurare. Se il Sindaco non ascolta neppure ai suoi parenti figuriamoci a noi. E poi, non è forse vero che si sono interessati della questione solo dopo l’interrogazione del consigliere comunale Cosimo Titta.
Ma che cavolo censurate?!
Il diritto di critica non sfoci mai in offese personali. Censuriamo solo quelle. Quando nei commenti si esprimono opinioni senza offese, si accettano volentieri. Grazie per l’intervento. Cordiali Saluti.
Redazione
l’articolo parla di imprevisti,perchè no di imprevidenti visto che i furti di rame avvengono con cadenza quasi giornaliera?E’ forse una novità che si costruiscono palazzi ed affini senza neanche programmare le infrastrutture?O peggio ancora con menefreghismo sfrontato ed evidente per le infrastutt.?INTERESSA CEMENTIFICARE:E’LI CHE SI FANNO I SOLDI.