Giovedì 26 Dicembre 2024

1944 – 2015 la storia si ripete? Corsi e riscorsi storici

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di Francesco Brunetti

In questi giorni c’è un gran parlare, tra le varie questioni che attanagliano Manfredonia, della questione del megadeposito GPL della società Energas – Gruppo Q8 insieme ai collegati oleodotti marini e terrestri oltre al continuo flusso di navi, camion e treni cisterna carichi di idrocarburi.

Un continuo botta e risposta, scambi di polemiche e contestazioni tra l’Amministrazione Comunale di Manfredonia e varie Associazioni ambientaliste e culturali.

Vengono evidenziate sia la inopportunità di impiantare tale mega impianto in prossimità di aree naturalistiche protette oltrechè archeologiche e quindi di importanza turistica.

A ciò si aggiungono pure le preoccupazioni per la salute, l’ambiente e la incolumità pubblica, rischi di eventuali tragedie come quella di Viareggio oltre addirittura al rischio di diventare facile bersaglio di eventuali attentati terroristici come pure di eventuali scenari di guerra legati a recenti crisi internazionali.

In propostito mi sovvengono alcune vicende inedite e poco conosciute della Storia locale di Manfredonia che sfuggono alla Storia ufficiale, raccontatemi qualche decennio fa da un anziano testimone manfredoniano ora defunto: Raffaele Occhionero, che nella Seconda Guerra Mondiale  lavorò come funzionario dell’Amministrazione civile locale di Manfredonia in collaborazione con gli occupanti militari alleati anglo-americani e che sono pure riportati nel suo memoriale dattiloscritto intitolato “45 MESI CON LE FORZE ALLEATE ( OTTOBRE 1943- DICEMBRE 1945). In questi racconti interessanti, misteriosi  e sconvolgenti, a quanto pare 70 anni fa Manfredonia per poco non rischiava di avere una tragica esperienza come quella che ebbe Foggia con i drammatici bombardamenti dell’estate 1943 poichè Manfredonia aveva acquisito una certa importanza strategica come base aeronavale dei militari anglo-americani collegata con le tante piste di atterraggio disseminate nella pianura del Tavoliere da dove partivano gli aerei cacciabombardieri alleati che andavano a compiere incursioni contro la Germania nazista.

Ecco in proposito alcuni dei racconti  tratti dal suo memoriale:

” Nella Valle San lazzaro, il cui sbocca a Ponte Lungo, vennero impiantati n° 7 enormi serbatoi di benzina ad alto numero di ottano, quale deposito di carburante per le B/17 (capacità approssimata 25mila tonnellate) mentre dal molo di ponente partiva una complessa rete di tubi tela per rifornire gli aerei direttamente sui campi, a mezzo di una petroliera  da 5000 tonnellate al giorno ……. “

“Il 1° novembre 1944 il controspionaggio iugoslavo (di Re Pietro) segnalò lo sbarco  a nord di Vieste di un contingente di croati “Ustascia”, vestiti da ufficiali italiani. I ricognitori confermarono il tutto ed immediatamente truppe americane, polizia americana ed italiana, li circondarono sotto gli ulivi nelle vicinanze del santuario di S. Maria di Merino, proprio menter distribuivano il vitto. Non venne sparato un solo colpo. Vennero condotti a Palazzo Frattarolo e  perquisiti. Tutti indossavano la divisa italiana, tutti avevano in dotazione bombe a mano tipo ananas, pistole Beretta, e soprattutto uno di loro era in possesso della pianta dei serbatoi americani sistemati in valle S, Lazzaro. Lo  scopo era chiaro: far slatare in aria i serbatoi, in modo da creare, sia pure temporaneamente, il fermo completo delle operazioni belliche dell’aviazione USA. Naturalmente, se il piano riusciva, io non ero ora a scrivere questi appunti poichè nesuno di noi si sarebbe salvato, con lo scoppio di circa 25mila tonnellate di benzina ad alto numero di ottani. La pianta posseduta dai croati era la copia esatta di quella custodita nei cassetti del Town Major. I vestitti appartenevano agli ufficiali italiani trucidati e gettati nelle foibe. Il contingente corato (oltre 150 croati) vennero inviati a Napoli, al quartiere generale, per essere processati. Si profilava, a causa della divisa non propria, la fucilazione. Ma non ne sapemmo più nulla”.

 

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News
  • Finalmente dei post seri nei forum!
    Bravi Francesco Brunetti e Lorenzo!
    Finalmente un forum che viene usato per
    quello che è.

    Libera 15/04/2015 23:01 Rispondi
  • Caro Lorenzo, il memoriale di Raffaele Occhionero non è stato ancora pubblicato però nei primi mesi dell’anno 2000 io feci pubblicare un’intervista che feci a Raffalele Occhionero sul quindicinale Il Corriere del Golfo.
    Trovo interessante pure il sito web che hai pubblicato rigaurdante i Cetnici in Italia, altro fatto inedito. Come pure altrettanto inedito e poco conosciuto è anche un fatto più recente riguardante sempre gli Ustascia in versione moderna negli anni 90 del secolo scorso quando, dopo la disgregazione della Yugoslavia la Croazia e altre repubbliche federate diventarono indipendenti. In Croazia era andato al potere il presidente (o sarebbe meglio dire dittatore) Franjo Tudjman (neo ustascia) i cui servizi segreti parteciparono con organizzazioni criminali italiane alla liberazione di Felice Maniero e di altri delinquenti dal supercarcere di PAdova con laconnivenza di agenti penitenziari corrotti.

    FRANCESCO BRUNETTI 15/04/2015 22:15 Rispondi
  • Vicenda poco nota ma molto interessante. E’ mai stato pubblicato il memoriale di Occhionero?

    Segnalo questo curioso episodio più tardo che riguarda i cosiddetti Cetnici in Italia:

    http://www.pgsblog.it/2013/12/1947-quando-i-cetnici-liberarono-a-formia-loro-compagni-criminali/

    Lorenzo 15/04/2015 12:48 Rispondi
    • Comunque Lorenzo noto che abbiamo comuni interessi e mi piacerebbe conoscerti magari anche su Facebook. Qual è il tuo cognome?

      FRANCESCO BRUNETTI 15/04/2015 22:18 Rispondi
    • GRAZIE, LIBERA!

      FRANCESCO BRUNETTI 16/04/2015 21:20 Rispondi

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