“Grande partecipazione democratica. Si è raggiunta una percentuale di votanti superiore al 52% degli elettori manfredoniani, con circa 26.000 votanti. E’ un dato storico e lo sottolineo. In nessuna altra consultazione referendaria precedente a questa, infatti, si era mai superato il quorum. Manfredonia, invece, in una consultazione referendaria comunale va oltre il 50% e si prospetta una valanga di NO al deposito di Energas, pari a circa il 95%.
Grazie a tutti coloro che hanno condiviso questo percorso, lo hanno sostenuto, per raggiungere questo grande e significativo risultato.
All’azienda e a Dino Menale chiedo, sul piano istituzionale, di prendere atto di quella che è la volontà della comunità di Manfredonia. Qui non ci sono le condizioni necessarie perché si possa realizzare l’impianto prospettato. Si faccia un passo indietro e si rinunci all’investimento nel territorio di Manfredonia. In caso contrario, le azioni della Città diventeranno sempre più forti ed incisive, in tutte le sedi possibili. GRAZIE A TUTTI E VIVA MANFREDONIA!”.
Signore rosa non e’percaso che l’anno promesso un posto a l,ernagas?di fabriche conpatibile con il territorio ne possono venire a iosa purche’ non facciano danno come l’ernagas,napoli non la vuole e la facciamo mettere a mnfredonia?ma dai!!
ABBIAMO ARMATO LA MANO AGLI STRANI POLITICI SIPONTINI ORA DEBBONO USARLA IN TUTTE LE SEDE E IN QUALSIASI MODO ALTRIMENTI QUELL’ARMA CHE GLI ABBIAMO CONSEGNATO SI RITORCERA’ CONTRO DI LORO IN MANIERA DRAMMATICA! ASSOCIAZIONI PARTITI, CITTADINI TENERE ALTA LA GUARDIA PERCHE’ I POLITICI SONO CAPACI DI TUTTO SONO MOLTO STRANI. MARCHIMOLI STRETTO!
Leggendo …..si può delineare che l’ipocrisia di taluni viene a galla come le ciamaruke bollite unitamente a tutta la schiuma…….
Noi, Manfredoniani, siamo governati da gente di mentalità ristretta, pretestuosa, priva buon senso, dispendiosa del bene comune. Come il sindaco abbia permesso questo referendum portatore di instabilità cittadina è ancora incomprensibile. Il successo che sostiene di aver avuto è pura falsità: propaganda politica semplicemente. Hanno spaventato a morte i cittadini e questo è il risultato. La metà di noi, compreso lo scrivente non è andata alle urne,si è dimostrata più giudiziosa dei vari politicanti che prevedono la distruzione futura della città con l’istallazione dell’impianto Energas. Voglio un po’ vedere chi è quell’imprenditore che viene ad investire i propri soldi nel nostro territorio, sapendo che la città aizzata da chi li governa è sempre pronta a manifestare contro ogni iniziativa industriale. La nostra città è senza futuro, ovvero, il futuro è garantito al personale statale,comunale, ai politici, alle loro famiglie.Sarebbe stato meglio che i soldi spesi per il referendum, fossero stati dati alla Caritas, dove i cittadini disoccupati si recano ogni giorno a mangiare. AVVISO IMPORTANTE: non accendete i fornelli, i riscaldamenti, in quanto il metano che usate, potrebbe intossicarvi o peggio ancora le tubazioni che attraversano tutta la città, possono esplodere da un momento all’altro! Evitate anche l’uso delle macchine in quanto anche le pompe di benzina sono a rischio.
Comunque con questo referendum si evidenzia in modo inequivocabile che non tutta la popolazione è contraria all’insediamento dell’ENERGAS, come vorrebbero farci credere i politici e gli ambientalisti.
Riflettete gente, riflettete!
Ci vuole un coraggio signora Rosa.
Poi mi spieghi cosa c’entra energas con l’industria. Ben vengano iniziative industriali ecocompatibili ed in grado di portare lavoro, magari! Energas non è niente di tutto questo e non è un’industria ma un deposito che non porterebbe alcun beneficio in termini di occupazione. Prima di parlare informatevi. No energas
Signora Rosa per prima cosa le dico che c’è una bella differenza tra gpl e metano. Da quello che lei scrive, così come tante altre persone, questo paese sta morendo di fame. Mi spiega come mai i bar sono affollatissimi per le colazioni così come lo sono le pizzerie e tanti altri locali la sera? Se ci fosse tutta sta fame in giro credo che non si va a comprare un paio di scarpe a. 400,00 o 500,00 euro in negozi del corso. Non si va in giro con macchine di grossa cilindrata anche in paese per fare qualche centinaio di metri. Questo lei come lo spiega? In ultimo le dico che una vecchia canzone diceva che il popolo affamato fa la rivoluzione e se questo non succede e’ perché non c’è tutta la fame di cui si parla. Saluti
Nonostante i vari sabotatori che hanno seminato tra il popolo il ” ste tutt fatt” e quindi n iet a vutè! A prescindere dal poco tempo a disposizione a migliaia di concittadini che studiano e lavorano fuori la risposta è stata magnifica! Mai in un referendum tanta affluenza una valanga di migliaia di no! 25.000 MILA NO! VENTICINQUEMILA NO!. GRAVISSIMO FLOP??? IL FLOP E’ STATO DI ENERGAS NONOSTANTE HA INVASO IL MIRAMARE (flop anche li) NONOSTANTE AVESSE MOBILITATO I MASS MEDIA NAZIONALI NONOSTANTE I PANETTONI E NONOSTANTE LA PESCA DELLA DISPERAZIONE..SE HA VINTO RICCARDO O NO NON ENTRO NEL MERITO HA VINTO MANFREDONIA! ORA TUTTI I POLITICI SI DIANO DA FARE PER BLOCCARE E FERMARE PER SEMPRE QUESTA OPERA ANCHE PER RISCATTARE I GRAVISSIMI ERRORI DEL PASSATO!!
GIANNI LANNES HA PORTATO MANFREDONIA A STRASBURGO E ORA VIENE IL BELLO!!
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/11/gianni-lannes-porta-manfredonia.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/11/energas-il-parere-favorevole-del-comune.html
SCONCERTANTE CHI HA FIRMATO QUESTI DOCUMENTI?
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/11/energas-il-parere-favorevole-del-comune.html
Buon viso a cattivo gioco
Ora come la mettiamo…. Si potrà andare a Roma anche senza altri strumenti “tecnici” dimostrativi delle ragioni di un popolo e non essere messo alla porta ?
A Chi di dovere, istituzionalmente parlando, non deve dimostrare le ragioni tecniche ma la volontà popolare, di cui l’ha eletto a rappresentante di pubblici interessi. Si vuole sperare che adesso questo convincimento entro nella volontà di certuni e che nelle sedi opportune sbatti i dovuto pugni sul tavolo…. Poiché abbiamo vinto una battaglia ma non la guerra ed è arrivato il momento che, adesso, i “generali” mostrino i loro “attributi” e la loro “Valenza”.
REFERENDUM SU “ENERGAS”: “La Città si è espressa contro l’Energas e contro l’attuale classe politica che la rappresenta o, meglio, crede di rappresentarla”
Manfredonia: C’è qualcosa che non torna. La sensazione forte è che, in occasione del referendum sull’Energas, molti dei politici di Manfredonia che dicevano di “metterci la faccia” c’hanno messo solo quella! Anzi, più corretto sarebbe dire “c’hanno rimesso” solo quella. Perché, diversamente, non si spiegherebbe il gravissimo flop della partecipazione elettorale. Ma come – viene da chiedersi – tutti questi “politici” a fare a gara a mettersi in bella mostra con videomessaggi, foto e post su Facebook, ad atteggiarsi a capipopolo e poi questi sono i risultati?!?! Delle due l’una: o questi “politici” si sono limitati solo ad “apparire” in video o in foto senza poi occuparsi, nei fatti, di far seguire alle loro belle parole una capillare opera di persuasione o, contrariamente a quanto credevano, in realtà, non hanno tutto quel seguito che pensavano di avere. Se la risposta è la seconda, allora è opportuno che si comincino ad interrogare sui motivi che possono aver determinato questa situazione. Perdita di consenso? Perdita di credibilità? Chissà… Fatto sta che, se dopo essersi mobilitato (almeno a parole) l’intero apparato politico comunale, che in maniera compatta (maggioranza e opposizione) a sostenuto le ragioni del “NO” contro un quasi inesistente fronte del “SI”, e poi a votare sono andati solo 25.000 cittadini (poco più del 50%), dei quali 1020 hanno persino votato “SI”, i nostri politici locali (tutti, da quelli di Forza Italia al PD) si domandassero se per caso la Città non abbia voluto approfittare dell’occasione, anziché per esprimere la propria contrarietà all’Energas, per lanciare un messaggio contro tutta l’attuale classe politica che oggi la rappresenta, dentro e fuori il Consiglio Comunale, o, meglio, crede di rappresentarla, ma così non è più.